Il modello di business dell’Open Source

Mi stimola questa riflessione il contributo di Emanuele su www.orvietonews.it e su www.orvietosi.it a proposito di Open Source e risparmio per le Pubbliche Amministrazioni (e anche per i privati).
In linea generale sono d’accordo con lui, anche se, come sappiamo benissimo noi del settore, non possiamo far finta che l’Open Source sia la panacea dei bilanci rispetto ai software.

Vorrei lasciare da parte le discussioni sui pro e i contro l’Open Source, potremmo stare qui giorni, riempire pagine e non arrivare mai a una soluzione, d’altra parte internet è piena di queste discussioni.

Spostiamo invece l’attenzione sul modello di business che c’è dietro l’Open Source. Perché sarebbe fuorviante pensare che dietro l’Open Source non ci sia un modello di business.
La vera differenza è che dietro i software a pagamento c’è un modello di business legato al prodotto, mentre dietro l’Open Source c’è un modello di business legato ai servizi.
I ragionamenti dovrebbero partire da qui.
Poi, il modello di business dell’Open Source si traduce spesso in un risparmio economico, ma questo è un punto di arrivo, non un punto di partenza.
E soprattutto è fuorviante far passare il messaggio che attraverso l’Open Source si arriva sistematicamente ad una riduzione dei costi e addirittura, come scrive qualcuno, ad un abbattimento totale dei costi.

Questo è vero solo in alcuni casi. E’ facile intuire che se senza comprare una licenza di Microsoft Office si scarica gratuitamente OpenOffice, si risparmiano quasi mille euro. Sempre che si parta da zero e che non si debba recuperare vecchi lavori già fatti perché sennò il discorso già non sarebbe valido.

Ma vediamo un altro esempio: quasi tutte le agenzie che offrono spazio web hanno da tempo unificato i prezzi dei loro servizi: acquistare spazio web in ambiente Windows o in ambiente Linux ha quasi sempre lo stesso costo.
Basta guardare questa pagina di Aruba che offre un servizio Windows e quest’altra che offre l’analogo servizio in ambiente Linux. Come potete notare i due servizi hanno esattamente lo stesso costo.
Nessun risparmio per l’utente finale.

Io sono convinto che passare all’Open Source sia quasi sempre un vantaggio e, per quanto posso, cerco di contribuire a diffondere il concetto di eticità che c’è dietro a questo modo di diffusione della conoscenza.
Sono anche convinto che la Pubblica Amministrazione debba per prima riflettere su questi argomenti per una moltitudine di ragioni che magari elencherò in un altro post.

Sono anche convinto che la PA debba passare almeno in parte a progetti Open Source, anche se questo dovesse comportare soprattutto nei momenti iniziali addirittura un aumento dei costi totali legati alla gestione del settore informatico. Sarebbe comunque auspicabile.

In ogni caso dobbiamo informare gli amministratori pubblici che anche se il programma gestionale del comune diventasse Open Source, non è detto che sarà a un costo più basso di uno proprietario.
Perché se da una parte ci potranno essere dei risparmi legati all’acquisto delle licenze, dall’altra ci potranno essere dei costi legati a maggiore assistenza, alla formazione, al progetto per il passaggio alla nuova struttura, ecc.

Le aziende che effettuano studi sul TCO (costo totale di proprietà/gestione), sanno benissimo che talvolta le soluzioni Open Source e quelle a pagamento, raggiungono livelli pressoché uguali, come dimostra l’esempio di Aruba che ho fatto prima.

Insomma, non illudiamo i meno esperti. Open Source non è sinonimo di gratis. Nessuno l’ha mai sostenuto. ]]>

Akebia realizza mondofuoristrada.it, presentazione al Salone dell’auto di Ginevra

Finalmente ce l’abbiamo fatta.

Da oggi prende il via www.mondofuoristrada.it il primo giornale online dedicato al mondo delle auto a trazione integrale, edito da Alberto Mazzantini Editore e realizzato dalla nostra azienda.

Dopo diversi mesi di progettazione e di fatiche, con il solito affanno degli ultimi giorni, finalmente possiamo tirare un sospiro di sollievo perché il sito web è pronto e sarà presentato oggi in conferenza stampa al Salone Internazionale dell’auto 2007 di Ginevra.

Un progetto molto complesso che nasce già ricco di contenuti grazie al lavoro della redazione di Mondo Fuoristrada, e altri articoli, foto e video verranno pubblicati nei prossimi giorni.

Per la nostra azienda (Akebia) è un grande successo perché il considerevole lavoro tecnologico che abbiamo svolto negli ultimi mesi è ora pronto per rendere fruibile un portale informativo davvero esteso e complesso.

Come al solito mi sono occupato principalmente dello sviluppo tecnologico della piattaforma di gestione dei contenuti, ma il mio lavoro è stato reso decisamente più agevole dal competente e sempre puntuale coordinamento di Alessandro Scoscia, che tra MySQL, Web2.0, PERL e espressioni regolari si è mosso come un abile cuoco fra i fornelli. Insomma un Vissani del byte, un vero stratega dell’information technology.

Lo studio grafico è stato un vero lavoro di equipe che ha coinvolto lo stesso Alberto, Alessandro, Vittorio Tarparelli e il sottoscritto.

Mettere in piedi questo layout non è stato semplice anche perché in questo periodo (gennaio) è arrivato sul mercato anche il nuovo Internet Explorer 7 che non ci ha davvero facilitato i compiti. Anzi, abbiamo potuto constatare subito con una certa amarezza che a fianco a una manciata di novità si è trascinato dietro vecchi e nuovi problemi. Insomma è nato già vecchio.

Ma Vittorio non si è lasciato intimorire e fra un CSS e l’altro ha messo in piedi una struttura davvero solida, elegante e funzionale.
Un lavoro professionale di altissimo livello.

Ma veniamo al progetto.

Con questo ultimo prodotto abbiamo inaugurato una nuovissima versione del nostro software SMART CONTROL, una piattaforma web based per la gestione avanzata dei contenuti per il web.

Un programma potente e flessibile capace di gestire siti internet di ogni genere. Il punto di arrivo, che comunque per noi è un continuo punto di partenza, di un lavoro che io e Alessandro stiamo portando avanti da molti mesi e che ora comincia a raccogliere i suoi frutti.

Con questo prodotto gli autori sono liberi di adattare il web alle proprie esigenze e con pochissimi e intuitivi click possono mettere in piedi una struttura funzionale e potente.

In www.mondofuoristrada.it trovate articoli con impaginazione gradevole, molto leggibile, correlati da immagini, gallerie fotografiche, video. Gli articoli molto lunghi sono spezzati in pagine e per ogni contenuto è disponibile un box di correlazione con altri contenuti similari pubblicati in altre aree del sito. Il tutto controllato dagli autori con pochi click.

Il database delle automobili è molto ricco e oltre alle scheda completa per ogni auto conterrà una galleria fotograficha (non ancora disponibile) e un sistema di confronto per le autovetture.

Insomma, un grande progetto anche innovativo per le modalità di fruizione dei contenuti, per la semplicità e la chiarezza dei menù e dei percorsi di navigazione.

Alcune note tecniche:

Il sito è realizzato rispettando le indicazioni di sviluppo del W3C con una doctype di tipo Strict.

Abbiamo cercato di validare il codice il più possibile raggiungendo dei risultati davvero soddisfacenti, considerando che in progetti di questo tipo dove il data entry è eseguito da personale non esperto, è davvero difficile raggiungere dei gradi di validazione così alti e controllare tutti gli input dell’utente, in questa prima fase e per tutta la vita futura del progetto.

Insomma, se questo progetto web fosse di una pubblica amministrazione supererebbe anche i requisiti richiesti dalla Legge Stanca!

Come sa chi mi conosce, non amo molto le cose autocelebrative, ma dopo i milioni di euro di Italia.it e i proclami che spesso mi capita di leggere e sentire su lavori che illustri colleghi hanno eseguito e che, come direbbe Bergonzoni – … gallina beccami se so cosa vuol dire… -, non mi sento minimamente in colpa se per una volta ho provato a descrivere il frutto di un ottimo lavoro di un team di professionisti.

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Strada dell’Arcone: una discarica abusiva sotto gli occhi di tutti.

discarica abusiva strada dell'arconeRicorderete tutti che sulla strada dell’Arcone c’era una cosiddetta “piazzola ecologica”, ossia un’area nella quale si faceva raccolta di rifiuti ingombranti. Tempo fa fu fatta chiudere (giustamente) perché non era a norma.

Da quel giorno però i rifiuti vengono candidamente lasciati sulla strada. Passo da quelle parti tutti i giorni e vedo spesso delle persone che, incuranti di ogni cosa, depositano lì ogni genere di rifiuto ingombrante, pericoloso, inquinante.

Eccovi questa foto scatta oggi verso 16.00. Due signori stanno depositando i loro oggetti. Si possono vedere copertoni, frigoriferi, lavatrici, batterie, ecc.

Come dice un vecchissimo programma di EuroNews: NO COMMENT.

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Usate la tastiera: il tasto CTRL

blogger, flickr, del.ico.us e company non ci si dovrebbe dimenticare che un gran numero di persone ha ancora poca familiarità con il PC e con internet stesso. L’uso del tasto CRTL nella navigazione, per esempio è sconosciuto a molti.

Eppure ha una funzione importantissima in quanto permette di gestire i click del mouse.

Sono sicuro che moltissimi di voi si sono chiesti come mai quando si clicca un link dall’elenco che fornisce Google dopo una ricerca, non si apra una nuova finestra di Explorer (o Firefox) ma si continui a navigare nella stessa finestra, così che, se si vuole tornare ai risultati di Google si deve utilizzare il pulsante di indietro del browser.

Sembrerebbe un comportamento strano, quasi dannoso per Google stesso.

Invece non è affatto così. E’ il comportamento naturale, perché non deve essere il sito che si sta navigando a decidere l’apertura delle finestre (o dei tab nei nuovi browser), ma l’utente stesso.

Ecco che arriva quindi il tasto CTRL (control).

Se nei risultati di Google (e in tutti i link di internet, ovviamente), prima di cliccare, si  tiene premuto il tasto CRTL, il sito cliccato si visualizzerà in un nuovo tab e Google rimarrà aperto. In questo modo si possono vedere contemporaneamente tutti i risultati che Google ha fornito senza perdere di vista tutta la lista.

E’ l’utente quindi che controlla il comportamento del proprio browser. 

Questa funzione dell’apertura dei link in nuovi tab funziona soltanto con i browser che supportano la navigazione con i tab, e cioè quasi tutti i moderni browser.

Chi invece è rimasto al vecchio Internet Explorer 6 (e non è una gran bella cosa in linea generale) non avrà alcun effetto premendo il tasto CRTL. Potrà comunque controllare il comportamento del proprio browser premendo il tasto Shift (maiuscole) e il link si aprirà anziché nel tab in una nuova finestra.

Le funzioni di “apri in una nuova finestra” o “apri in  una nuova scheda (o tab)” sono disponibili anche sul tasto destro del mouse, ma visto che mentre si navica la mano sinistra è spesso ferma vicino alla tastiera senza fare alcuna operazione, l’utilizzo dei tasti CTRL e Shift è morlo comodo.

Comunque è una alternativa da tenere in considerazione per controllare al meglio la propria navigazione. ]]>