da Fabrizio Caccavello | Mag 14 2018 | accessibilità, Top stories |
Il 18 maggio 2018 sarò a Bologna presso Istituto dei Ciechi F. Cavazza in occasione di Accessibility Days, l’evento italiano collegato al Global Accessibility Awareness Day. Il mio intervento è alle ore 15:00.
Cercherò di fare il punto sull’accessibilità, cercando di mettere il luce il fatto che è una caratteristica fondamentale per il web di qualità, che è indispensabile per le persone con disabilità, ma che riguarda la maggior parte degli utenti.
Il sito ufficiale dell’evento è questo.
Si parla di Accessibilità e GAAD anche su webaccessibile.org.
da Fabrizio Caccavello | Apr 24 2018 | Top stories |
È giunto il momento di ridare centralità ai temi della semplificazione alle interfacce utente per il web e alla loro progettazione accessibility first. Non è mai stato e non è tutt’ora un problema di coding né di tecnologie. È una questione di processo digitale, esattamente come il processo digitale che dovrebbe portare alla creazione di servizi non basati sulla riproposizione di vecchi processi analogigi. Cercheremo di fare il punto su questi temi a ForumPA 2018, nel seminario che terrà in Academy alle ore 13:00 del 22 maggio.
Event Details
da Fabrizio Caccavello | Dic 3 2017 | Top stories, Web |
Usare le label nei moduli è uno degli elementi di base nella costruzione di moduli online, e quindi di applicazioni per il web.
Sia in fase di costruzione quando le mie attività sono rivolte al coordinamento di team di sviluppo, sia in fase di verifica quando sono chiamato a effettuare verifiche tecniche di accessibilità, mi scontro sempre su interpretazioni errate e talvolta fantasiose dell’elemento label.
Roberto Scano in questo articolo su webaccessibile.org, parlando di scarse competenze degli sviluppatori per il web, cita proprio le etichette come esempio. Così ho deciso di scrivere un articolo per parlare degli errori di implementazione di tali elementi, perché di tutorial e di guide ce ne sono davvero tante in giro.
Il mio articolo è questo pubblicato su webaccessibile.org.
Buona lettura.
da Fabrizio Caccavello | Giu 15 2017 | Top stories |
Quello che segue è l’incredibile testo che l’INVALSI ha inserito come esercizio di comprensione del testo nelle prove per l’esame di terza media del 2017 in tutte le scuole d’Italia. Un articolo tratto da questo testo del 2013. In pratica l’INVALSI diffonde un contenuto anti-digitale che già nel 2013 poteva essere quasi una fake news, diventato surreale oggi, ma che distribuito in un mondo, quello della scuola, perennemente in deficit di competenze digitali diventa un qualcosa di veramente sconvolgente. Buona lettura.
“Uno dei video virali più provocatori caricati su YouTube negli ultimi due anni mostra una bambina di un anno che gioca con un iPad, passando le dita sullo schermo e rimescolando le icone. Nelle scene successive la vediamo «pizzicare» e cercare di far scorrere anche le pagine di una rivista cartacea. Pensa che possano comportarsi come uno schermo. Il video sottolinea i suoi gesti inquadrandoli da vicino.
Secondo il padre della bambina, che ha intitolato il filmato «Una rivista è un iPad che non funziona», le immagini dimostrano la transizione che vive la generazione di sua figlia. Nella descrizione aggiunge: «Ormai le riviste sono inutili e incomprensibili per i nativi digitali», cioè le persone che hanno imparato a interagire con le tecnologie digitali fin dalla prima infanzia e che crescono in un mondo in cui libri e giornali convivono con smartphone, e-reader e iPad.
Il video fa emergere una domanda interessante: in che modo la tecnologia cambia la lettura?
La maggior parte degli studi pubblicati su questo tema ci dice che, come mezzo per la lettura, la carta continua a offrire vantaggi rispetto allo schermo. Esperimenti di laboratorio, sondaggi e rapporti sulle abitudini dei consumatori indicano che gli apparecchi digitali impediscono una navigazione efficiente dei testi lunghi, il che incide negativamente sulle capacità di comprensione. Gli schermi rendono anche più difficile ricordare che cosa abbiamo letto una volta arrivati alla fine. Inoltre gli e-reader non sono in grado di riproporre le sensazioni tattili tipiche della lettura su carta, di cui alcuni sentono la mancanza.
«La lettura ha una sua dimensione fisica», dice Maryanne Wolf, professoressa della Tufts University nota per la sua attività di ricerca nel campo delle scienze cognitive. «Può essere un aspetto più importante di quanto ci piaccia ammettere, mentre barcolliamo, forse senza le dovute riflessioni, verso l’era della lettura digitale. L’ideale sarebbe conservare il meglio delle vecchie forme di lettura, ma sapere quando è il caso di usare quelle nuove».
Per capire le differenze tra lettura su carta e su schermo è necessario spiegare come il cervello umano interpreti la lingua scritta. Sebbene lettere e parole siano simboli che rappresentano suoni e idee, il nostro cervello le considera anche come oggetti fisici. Quando impariamo a leggere e a scrivere iniziamo a riconoscere le lettere in base a linee, curve e spazi vuoti: un processo di apprendimento che richiede l’uso sia degli occhi sia delle mani. Uno studio recente, effettuato da Karin James, dell’Università dell’Indiana a Bloomington, ha mostrato che nei bambini di cinque anni i circuiti cerebrali dedicati alla lettura si attivano quando provano a scrivere lettere a mano, ma non quando premono i corrispondenti tasti su una tastiera.
Oltre a trattare le lettere come oggetti fisici, è possibile che il cervello percepisca il testo nella sua interezza come una specie di paesaggio materiale. Quando leggiamo costruiamo una rappresentazione mentale del testo, simile, secondo alcuni ricercatori, alle mappe mentali che creiamo per il territorio che ci circonda. Varie prove e studi dimostrano che quando le persone cercano di ritrovare una frase o una scena in un libro spesso ricordano la posizione nella pagina in cui le hanno lette la prima volta.
Il fatto è che, nella maggior parte dei casi, i libri cartacei hanno una topografia più chiara dei testi su uno schermo. Un tascabile aperto ci presenta due domini ben definiti – la pagina sinistra da una parte e quella destra dall’altra – con otto angoli grazie ai quali ci possiamo orientare. Siamo in grado di concentrarci su una singola pagina senza perdere di vista il testo nella sua interezza, e possiamo percepire con le mani lo spessore delle pagine che abbiamo già letto, a sinistra, e di quelle che ci restano da leggere, a destra. Girare le pagine è come lasciare un’impronta dopo l’altra lungo un cammino: è un’azione che ha un certo ritmo e lascia una testimonianza visibile di quanta strada abbiamo fatto. Tutto ciò rende il libro cartaceo più facile da “navigare”, e ci aiuta a crearcene una mappa mentale coerente.
Al contrario, la maggior parte dei dispositivi digitali interferisce con la navigazione intuitiva di un testo e ci impedisce di mappare il percorso seguito dalla nostra mente. Chi legge un testo in formato digitale può scorrere con il mouse un flusso di parole senza alcuna interruzione, passare alla pagina successiva con un tocco e sfruttare la funzione di ricerca per individuare al volo una particolare frase. Ma avrà difficoltà a cercare all’interno del testo una scena che ricorda vagamente. Per fare un’analogia, immaginate che cosa succederebbe se Google Maps ci permettesse di percorrere ogni singola via di una città ma non di allargare la prospettiva per vedere la mappa di un intero quartiere. Sebbene gli e-reader e i tablet riproducano l’impaginazione dei libri – a volte con tanto di numeri di pagina, testatine e illustrazioni – uno schermo mostra solo una o due pagine virtuali per volta. Appena passiamo oltre, quelle pagine diventano invisibili. È come se invece di guardarci intorno, mentre ci arrampichiamo su per un sentiero di montagna, vedessimo alberi, pietre e muschi passarci a fianco in una serie di scatti, senza traccia di quello che abbiamo superato e senza alcuna possibilità di vedere ciò che si prospetta più avanti.”
da Fabrizio Caccavello | Mag 10 2017 | Top stories, Web |
Ci sono tante cose che riguardano l’accessibilità, e mi riguardano, in questi mesi. Per non perdere traccia delle cose importanti ho pensato di riepilogarle qui. Sui miei canali social poi non mancherò di dare anticipazioni e pubblicare dei promemoria per ogni evento. Ecco la lista delle cose.
webaccessibile.org
Da maggio 2017 sono iniziate le attività per l’aggiornamento e la riorganizzazione editoriale dello storica risorsa online per l’accessibilità webaccessibile.org, edita da IWA, di cui sono il coordinatore. È stato costituito un gruppo di lavoro che porterà a breve ad avere sia un nuovo layout che una nuova impostazione editoriale. Non mancherò di tenervi aggiornati su questo fronte.
Global Accessibility Awareness Day
Il 18 maggio 2017 è la giornata mondiale di sensibilizzazione sull’accessibilità. Avremmo voluto far uscire la nuova versione di webaccessibile.org in questa data ma è stato impossible attivare una pianificazione delle attività con conclusione dei lavori (anche in versione beta) con una tempistica così stringente. Il 18 maggio però, su questo sito, in anteprima, pubblicherò un post sulle ipovisioni, un’analisi di alcune problematiche che spesso rimangono border-line nella progettazione per il web.
Hack-cessibility Days
Venerdì 19 e sabato 20 maggio 2017 si svolge alla Mole Vanvitelliana di Ancona una due giorni dedicata all’accessibilità “Hack-cessibility Days“. Sabato 20 maggio 2017, alle ore 10:30 parlo di accessibilità web “Accessibilità per il web: cos’è, a chi è rivolta e perché è fondamentale per un web di qualità“. Se potete non mancate perché è un evento davvero importante e soprattutto uno dei pochi che si svolgeranno in Italia in occasione del GAAD (descritto nel paragrafo precedente).
ForumPA 2017
Dal 23 al 25 maggio 2017 si svolge a Roma ForumPA 2017. Il giorno 23 alle ore 15:00 si tiene il mio seminario dal titolo “Come vengono percepiti i siti web della PA da parte degli utenti?“. Viaggio attraverso la qualità dei siti web della PA usando la percezione che ne hanno gli utenti.
Webinar: l’accessibilità legata alla User Experience
Il 25 maggio alle 15,30 sarò relatore per Siteimprove di un webinar nel quale parleremo di Accessibilità e User Experience, di utenti e di scelte che oltre ad essere etiche e qualitative, diventano anche un supporto ai modelli di business. Al webinar si parlerà del processo di accessibilità in corso all’Università LUISS Guido Carli. Il webinar è gratuito e aperto a tutti, basta registrarsi da qui http://go.siteimprove.com/webinar-accessibilita-user-experience
SMAU Bologna 2017
L’8 e il 9 giugno 2017 c’è SMAU Bologna. Il giorno 8 (orario da definire) sarà impegnato in un seminario di presentazione di una importante iniziativa associativa (IWA). Non posso ora rilevarne i dettagli perché appunto verrà presentata in occasione dell’evento. Vi anticipo solo che è una importantissima attività a supporto delle aziende che fanno impresa nel settore digitale. Chiaramente le strategie accessibili saranno uno dei fili conduttori.
Web Marketing Festival
La carrellata di eventi descritti in questa pagina si chiude con il Web Marketing Festival. Si svolge a Rimini il 23 e il 24 giugno 2017. È davvero troppo presto per qualunque anticipazione, ma come si dice in questi casi “save the date”. Ci saranno cose interessanti anche qui.