Fibra ottica ripristinata? Ma allora c’era già? Barbabella, rispondimi tu.

Nel lontano dicembre 2006 scrissi un post proprio su questo tema della fibra ottica.

Oggi leggo su orvietonews.it che ci sarebbero in corso dei lavori per il ripristino. Ora, se la lingua non mi inganna, ripristino significa proprio rimettere in funzione una cosa che già c’era.

Ma allora è vero? Ripropongo la stessa domanda a Franco Barbabella, sindaco all’epoca in cui, si dice, iniziarono i lavori per l’installazione delle fibre ottiche.

Rileggetevi il mio post, perché nel 2006 mi lamentavo del fatto che mentre si spendevano soldi pubblici su Centralcom ci potessero essere di lavori già fatti per le fibre ottiche.

Oggi, nel 2009, Centralcom non si sa che cosa sia, abbiamo speso soldi pubblici per il wireless, le connessioni UMTS sono veloci come le noramli ADSL, l’ADSL a 7mega è presente dappertutto, e nel frattempo “ripristiniamo” le fibre ottiche….

Fatemi capire qualcosa… 

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Grande successo per la diretta web di Orvieto.tv sulle primarie del PD

E’ andato tutto bene per la diretta web che ieri sera per la prima volta abbiamo realizzato su orvieto.tv in occasione delle primarie del Partito Democratico.

A dire il vero è andata troppo bene, nel senso che non ci aspettavamo di essere letteralemente presi d’assalto da oltre un migliaio di visitatori che a più riprese hanno tentato di entrare nel canale video da noi trasmesso ma che per motivi tecnici era limitato a un numero più ristretto di utenti.

Per questo chiediamo scusa a tutti coloro che non hanno potuto collegarsi. Subito dopo però abbiamo rimesso online in integrale la registrazione del programma che è stato seguito da molti visitatori per tutta la notte e anche oggi un un gran numero di utenti si sta collegando per vedere questa che nella tradizionale televisione si chiamerebbe replica.

Questo è stato solo un primo esperimento che però ci ha già fatto capire quale aspettative il popolo del web ripone in questo tipo di contenuto. Per i prossimi eventi cercheremo di fornire un servizio sempre più performante, cercando di attivare le risorse necessarie.

Purtroppo il web soffre ancora di molti limiti tecnici legati alla banda utilizzata dagli utenti e le infrastrutture tecnologiche che oggi abbiamo a disposizione non sono sufficienti per gestire tutto il traffico di cui si avrebbe bisogno. Ciononostante ci adopereremo affinché servizi come quelli proposti ieri sera siano più disponibili.

In questi giorni, come certamente avrete notato, anche orvietonews.it, ha raggiunto dei limiti non più sopportabili di carico degli utenti. Questo è dovuto al fatto che nell’ultimo periodo il nostro sito ha avuto un incremento degli accessi di oltre il 40% rispetto agli standard e sia l’infrastruttura tecnologica, sia le risorse del server non sono adeguate per questa enorme mole di lavoro.

Anche per questo ci stiamo attrezzando per rendere un servizio sempre all’altezza delle vostre aspettative.

Grazie a tutti.

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Lo studio del CENSIS a Orvieto scopre l’ovvio

Orvieto. Gli scenari del domani” convegno promosso dal Comune di Orvieto in occasione della presentazione della relazione di uno studio commissionato al CENSIS.

Ho partecipato perché da oltre 10 anni mi occupo di comunicazione e nel contempo di progettazione e programmazione in un mondo, quello del web, che ti porta a confrontarti sempre con le idee del domani. Questa conferenza relativa alla presentazione di questo studio sul territorio in una prospettiva futura mi sembrava interessante.

Non voglio in alcun modo mettere in discussione il lavoro fatto dall’istituto di ricerca, che sarà stato eseguito con metodo scientifico e professionale.
Mi riferisco invece ai risultati dello studio che fotografano una realtà locale ampiamente conosciuta e consolidata da anni e propongono delle linee guida per il futuro già individuate da imprenditori e pubblica amministrazione.

Si può quindi dire che le impressioni, le opinioni e strategie conosciute agli operatori economici e della comunicazione, di cui ho esperienza diretta, possono da oggi essere non soltanto semplici impressioni o sensazioni, ma sono avvalorate da uno studio scientifico.

Ecco i punti salienti del report del CENSIS

Lo stato attuale
L’attuale modello socio economico locale è caratterizzato da un discreto livello di benessere strutturato che è maturato nelle ultime 2/3 generazioni. Una specie di benessere inerziale che va però scemando. In genere c’è una percezione limitata della crisi, comunque minore di altri luoghi paragonabili a Orvieto. In più si assiste a un invecchiamento della popolazione.

Cose da rimuovere
Eliminare il troppo conservatorismo, nelle attività e nelle scelte politiche e economiche.
Porre fine alla microconflittulità.
L’incapacità di esporsi in prima persona.

Cose su cui puntare
Arte, storia, posizione geografica
Brand territoriale

Stakeolders
Attivare collegamenti con gruppi di interesse collettivo con Civitavecchia, il viterbese, la bassa toscana e il resto dell’Umbria.
Individuare nelle banche e negli imprenditori i cardini del volano dello sviluppo futuro.

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Come potete evincere da questa rapida sintesi la fotografia di Orvieto che ci illustra il CENSIS non contiene nulla di nuovo, e a tratti può sembrare anche scontata e ingenua. Basti guardare all’aver individuato la posizione geografica come elemento positivo per il futuro e la ricerca di un brand territoriale, o l’aver individuato nell’invecchiamento della popolazione un degli elementi negativi da affrontare.

Nonostante questo però la conferenza non è stata del tutto infruttuosa, soprattutto perché ha permesso di aprire un dibattito sui temi di sviluppo economico e sociale, e quando i temi così importanti sono affrontati con modalità partecipative e condivise tra le persone che operano sul territorio giornalmente, è sempre un fatto positivo.

Prima di lasciarvi con le note relative agli interventi, tra i quali ci sono anche note di rilievo come quelle di Andrea Massino, vorrei evidenziare tre punti non propriamente tecnici che mi hanno colpito:


1.La conferenza si è svolta in un clima che definirei old-style dove nessun relatore si è munito di slides che potessero rafforzare i punti salienti del proprio discorso.
2.In una conferenza che ha come titolo “Gli scenari del domani” nessuno ha pronunciato la parola web (neanche per denigrarlo, come succede spesso)
3.Dall’alto dei miei 43 anni (non compiuti!) sono stato uno dei più giovani partecipanti, e anche questo dato, per una conferenza in cui si dovrebbero dare le basi per il futuro mi ha fatto riflettere.

 

Storia degli interventi

L’intervento più critico è stato del presidente di Confindustria Spadoni, che ha contestato la poca trasparenza della ricerca, la sua dubbia chiarezza nelle finalità, l’assenza totale di indicazioni per quanto riguarda la metodologia seguita e il panel individuato.
Spadoni ha poi rilevato che il mondo industriale ha sempre fatto il suo ruolo e che, semmai, è stato il servizio pubblico a invadere settori di mercato tipici del privato.
In questo caso sarebbe stato interessante sapere quale sarebbe questa invasione, specifica su cui Spadoni purtroppo non si è soffermato.

Il presidente di Confesercenti Sandro Gulino ha auspicato la nascita di un nuovo progetto Orvieto in un ambiente più coeso e l’attivazione di nuove aree industriali e artigianali.

Adriano Padiglioni ha sollecitato il mondo degli operatori economici e sociali a aprirsi a nuove opportunità e ha individuato nella sburocratizzazione una strada da seguire per l’ammodernamento della PA.

Maria Rita Paggio di CGIL ha invitato a riflettere sul fatto che probabilmente gli effetti della crisi sul nostro territorio arriveranno più tardi, magari con forme e caratteristiche diverse. Ha poi individuato nel territorio una risorsa primaria, facendo però attenzione a non trasformare Orvieto in un museo a cielo aperto.

L’intervento di Andrea Massino, presidente della Cooperativa Quadrifoglio è stato il più interessante e propositivo.
Ha rilevato come siano “consolidate e non nuove” le rivelazioni del CENSIS e ha puntato il dito su alcuni temi importanti per lo sviluppo futuro: migliorare l’accesso al credito che vive a Orvieto un’anomalia spropositata, molta raccolta delle banche -numerosissime- a fronte pochissimi investimenti; migliorare e dare nuovi scenari al sistema formativo agendo su strumenti consolidati che in altri territori sono ormai basi di sviluppo concrete e che dalle nostre parti sono stati perseguiti tardi e male; dare alle aree abitative gli adeguati servizi, perché di questo la gente ha reale bisogno; infine andare verso una nuova fase di coesione sociale e partecipazione più ampia possibile.

Per ultimo c’è da registrare l’intervento dell’assessore regionale Giovannetti, del quale sinceramente non ricordo passaggi rilevanti (ma forse è mia colpa visto il calo di zuccheri pre-cena), se non una considerazione generale sul fatto che se gli orvietani non hanno una grande percezione della crisi è solo un fatto positivo (!?) e che per rilanciare l’economia ci sarebbe bisogno di una “scossa” della cui natura, forma e dimensione non ci ha dato ulteriori dettagli.
Insomma un intervento conclusivo molto anonimo che non ha interessato la ormai quasi deserta platea.

In attesa della seconda parte del convegno che ci sarà domani mattina, non mi rimane che registrare questa prima parte come interlocutoria, non ha contribuito a perfezionare la mia idea di “futuro” per Orvieto, ma almeno mi ha permesso di acquisire spunti interessanti su cui riflettere.

 

 

Update del 29 marzo 2009

Il secondo giorno, 28 marzo 2009, il convegno si è spostato nella sala dei 400. 

Per chi come me è abituato a interpretare e commentare le complicate statistiche dei progetti web è sempre un piacere sentire delle relazioni a margine di uno studio come quello del CENSIS interpretate e commentate con professionalità e passione come ha fatto il Dr. De Rita.

 

 

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Perugianews.it prende vita

Finalmente dopo mesi di incubazione prende vita il progetto perugianews.it. In realtà dovrei dire riprende vita, perché già nel lontano 2001 il progetto perugianews.it aveva preso forma. Forse i tempi non erano maturi o forse non lo erano le persone coinvolte, o più semplicemente non era stato pensato bene il piano editoriale o il business plan. Comunque a otto anni di distanza perugianews.it prende di nuovo forma. Nuove persone, nuove idee, nuove tecnologie.

Vorrei ringraziarre Andrea Baffoni e Maurizio Troccoli per aver sopportato le mie “escursioni strategiche” sempre a metà strada tra tecnica e strategia. Spero che in questo percorso comune ci sia stato un progressivo adattamento delle rispettive esigenze e che ora perugianews.it sia quel prodotto editoriale che Andrea e Maurizio si aspettavano e che avevamo consacrato in un brindisi augurale in un tardo pomeriggio di questa estate.

Cosa c’è di nuovo in questo progetto.

Innanzi tutto il gestore dei contenuti, che a differenza di orvietonews.it (che utilizzava una piattaforma proprietaria appositamente preparata) è il consolidato progetto CMS SmartControl. Questo prodotto è già stato impegnato per progetti editoriali di caratura nazionale come mondofuoristrada.it e lietocolle.it, e in questo caso è stato preferito alla piattaforma utilizzata per orvietonews.it perché più snello e adatto alla gestione di contenuti complessi. 

Infatti dal punto di vista editoriale perugianews.it si potrebbe collocare a metà strada tra un giornale online tradizionale e un magazine.

La particolarità editoriale è senz’altro il contributo in lingua araba redatto periodicamente da Ali Rashid.

Invece la novità commerciale è l’utilizzo di un sistema che potrei definire sms live per l’aggiornamento in tempo reale del banner pubblicitario di una nota stazione di rifornimento di Perugia. Per mezzo di un semplice sms i gestori aggiornano il prezzo dei carburanti anche sul nostro giornale online.

Il progetto nasce oggi ma è ancora in fase di beta test. Non abbiamo intenzione di adottare una policy alla Google e lasciare la versione beta perenne. Appena avremo completato i test e gli adattamenti all’uso quotidiano faremo uscire il progetto dalla versione beta e potrà essere considerato stabilmente pubblicato.

Non mi resta che augurare a tutta la redazione buon lavoro.

 

 

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