Strategie web di territorio.

widgetDa tempo stiamo lavorando a www.inorvieto.it, un progetto strategico per la valorizzazione del territorio.

Dai prossimi giorni sarà disponibile un widget che sarà collocabile sui siti internet dei partners commerciali o dei semplici simpatizzanti. Lo presento qui in anteprima visto che non è ancora disponibile ufficialmente.

Questo oggetto è uno dei tasselli della strategia che abbiamo attuato sul territorio e sul web, perché la condivisione non è soltanto il “like” di Facebook. Produrre contenuti di qualità è l’obiettivo di inorvieto.it, distribuirli efficacemente ed utilizzarli è un compito comune dei vari attori del territorio.

Se volete sbirciare potete trovare il generatore a questo indirizzo http://www.inorvieto.it/widget, è possibile personalizzarlo come meglio credete per adattarlo al vostro sito web. Se lo prendete e lo usate mettete un link nei commenti.

Sarà invece disponibile ufficiamente sul sito inorvieto.it a partire dalla prossima settimana.

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Responsive Web Design (con moderazione)

In questo ultimo periodo si è parlato molto di Responsive Web Design, ossia di tutte quelle strategie che si possono attuare affinché i progetti web possano automaticamente adattarsi ai vari dispositivi di navigazione.

Chi come me si occupa di accessibilità da molti anni (praticamente da sempre) sa benissimo che quello che oggi si manifesta sotto nomi cosi invitanti (Responsive web design, appunto) è in realtà la base di quello che si è sempre detto e fatto per l’accessibilità.

Ben venga che le cose cambino nome e si adattino all’evoluzione delle tecnologie e della comunicazione. La vera novità è che oggi queste strategie di progettazione vengono richieste, e per così dire auspicate da spinte più commerciali che etiche visto l’aumento esponenziale degli accessi alla rete da parte di utenti “in condizioni non ottimali”, si sarebbe detto una volta, ossia di utenti che usano i dispositivi mobili.

Ho anche recentemente sentito parlare di Responsive Web Design in ambito di ottimizzazioni SEO. Non c’è dubbio che queste strategie siano ottime anche come base strutturale per operazioni di SEO, ma vorrei che fossero evitati facili entusiasmi nel definire questo tipo di sviluppo come “ottimo perché non ha nessuna controindicazione”. Di controindicazioni o imprevisti possono esserci e anche tanti a partire per esempio dall’uso anticipato di HTML5 che, a tutt’oggi non è ancora uno standard e di problemi di accessibilità ne può creare e non pochi.

Vi lascio alle Slide dell’ultimo seminario che ho tenuto a SMAU Business Bologna su questo tema.

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Marchiori, Volunia e la progettazione per il web

C’è qualcosa di sconcertante nelle dichiarazioni che Massimo Marchiori ha rilascito dopo aver deciso di lasciare il suo progetto Volunia.

L’idea che qualcuno che con le ambizioni di creare qualcosa di rivoluzionario per il web, in competizione, o comunque al livello di giganti come Google, Facebook e company, ci racconti poi che l’idea di progettazione per il web, di User Experienze, di ricerca grafica e di struttura di layout sia stata portata avanti nella più totale incosapevolessa.

Dice Marchiori:

“… E la grafica web di successo è frutto di competenze specifiche, unite ad anni di esperienza, studio e talento. Così avrebbe anche dovuto essere per Volunia. Ed evidentemente – ed i risultati l’hanno reso palese a tutti – così non è stato fatto. Contro il mio parere.
Le reazioni del pubblico hanno poi fatto un po’ comprendere che le competenze Web sono essenziali, ed ora finalmente Volunia ha ripreso con in parte una grafica Web più degna… “

Posso dedurre quindi che in questo team si sia pensato che la grafica web potesse essere realizzata più o meno a caso, con un po’ di competenze di grafica, magari sapendo usare più o meno bene Photoshop.

E anche se ci fossero state competenze e capacità, questa affermazione fa trasparire che non ci sia stata affatto una strategia di progettazione per il web. Come anche nel team di Marchiori si è pensato che “la Grafica” potesse essere un settore separato, da affidare a qualcuno che sa usare uno strumento di grafica senza integrare il suo sviluppo all’idea globale del progetto.

Mi ricorda tanto un mio cliente che una volta mi disse “per la grafica ci penso io, c’è mio cugino che è bravissimo con il computer”.

 

 

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Progettazione web e semplicità: dieci regole per una creatività ragionata.

Quest’anno per l’edizione 2011 di SMAU Milano ho preparato un seminario dedicato alla progettazione web, a come delineare in dieci punti strategici una via alla semplicità. Nell’ormai lontano 2006 un docente universitario americano, John Maeda, ha pubblicato un libro dal titolo “Le leggi della semplicità” nel quale elencava dieci regole da seguire nella progettazione.
Ho voluto ripercorrere quel cammino con una revisione di quei dieci punti in chiave web, perché sono convinto che tra i maggiori problemi legati alla progettazione per il web ci sia una mancata attenzione a quei processi di semplificazione che invece sono vitali per poter realizzare un progetto vincente.
Nella progettazione web non si può più prescindere dall’utilizzo di applicazioni che siano in grado di fornire il giusto supporto tecnologico allo sviluppo e al mantenimento di un progetto. Come dice il mio amico e collega Diego La Monica, non si deve pensare di dover inventare ogni volta la ruota, e in pratica nessuno lo fa più, da quando alcune applicazioni adatte allo sviluppo di progetti web hanno raggiunto gradi di affidabilità, produttività e sicurezza molto elevati.
Sto parlando dei più diffusi CMS (Content Management Systems) come WordPress, Joomla, con i quali vengono generati una grandissima quantità di siti internet in tutto il mondo.
Il loro utilizzo è molto semplice e la carta vincente è però legata alla grande quantità di temi (vesti grafiche) disponibili in rete gratuitamente o a bassissimo costo.
Costruire un sito internet con questi strumenti, utilizzando questi layout già pronti, è diventato un gioco da ragazzi, e questo è senz’altro un grande passo avanti per il web in generale.
Il problema però è che l’uso di queste risorse ha fatto si che gli sviluppatori abbiano perso (o forse mai acquisito) le capacità di studiare ed elaborare un progetto dalle sue fondamenta, perché tecnologia e layout grafici già pronti hanno completamente rovesciato i termini del ragionamento: non ci si preoccupa più di capire quali siano le reali esigenze del cliente e del suo progetto web, ma ci si dedica immediatamente all’individuazione di un prodotto che sia più o meno adatto alle esigenze del cliente. Più facile, più rapido.
Ma anche questa procedura apparentemente sbrigativa, potrebbe non essere sbagliata se comunque si prestasse attenzione ai dieci punti strategici che ho individuato in questo workshop. E’ evidente che ognuno di questi dieci punti meriterebbe un approfondimento molto più complesso e ragionato, ma in ogni caso, con un po’ di esperienza, si possono utilizzare i dieci step come utile linea guida per dare vita a un progetto web che sia un po’ più semplice ed efficiente, e un po’ meno caotico e approssimativo.

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