incontro presso la scuola elementare di Ciconia sul tema della dislessia.
Un
incontro molto interessate per la presentazione dei risultati degli
screening che hanno eseguito un gruppo di logopedisti presso le scuole
elementari e l’ultimo anno della scuola dell’infanzia.
Ma l’argomento di questo post è un altro.
In
questo ultimo periodo la mia vita sociale si è arricchita di molte
iniziative, legate soprattutto alle associazioni di cui faccio parte o
alla mia professione.
Ho notato che nelle conferenze e nei meeting ci sono molti relatori che appena eseguito il loro intervento lasciano i lavori assembleari per il solito “altro impegno precedentemente fissato”.
Questo atteggiamento è ormai non più accettabile, e irrispettoso per tutti i presenti.
E
purtroppo ho costatato che è diventata una pessima abitudine di molti,
autorevoli e non autorevole personaggi, di ogni livello.
L’ha
fatto oggi un dirigente dell’ASL, l’ha fatto il viceministro Vimercati
al meeting ANSO di Ottobre, l’ha fatto il viceministro della salute al
meeting di Bologna dell’AID.
E nel nostro piccolo, nelle nostre
piccole assemblee cittadine le cose non sono certo migliori. Saluti di
quà, saluti di là, piccoli discorsi zeppi di luoghi comuni e vuoti nei
significati.
Ma non si può fare di ogni erba un fascio, perché
la vita politica e sociale è piena zeppa di appuntamenti e magari
quegli “altri impegni” ci sono davvero.
Ma allora mi chiedo a cosa servano i discorsi del tipo “porto un saluto della pubblica amministrazione che, bla, bla, bla”.
A cosa servono tutti questi portatori sani di saluti?
Non sarà il caso di fare un po’ meno conferenze, dibattiti e convegni e farli bene?
Comunque oggi l’assessore Cecilia Stopponi NON si è unita a questa schiera di portatori di saluti.
Ha ascoltato con attenzione tutti gli interventi e ha chiuso l’assemblea con un intervento competente e concreto.
Grazie
Cecilia, mi hai detto di essere “una PERSONA che fa anche l’assessore”,
e questa tua affermazione mi è piaciuta moltissimo.
Abbiamo
avuto i presidenti operai, ora abbiamo gli operai presidenti. Speriamo
qualcuno si ricordi di essere una persona come tutte le altre.
La vicinanza della politica alla gente si fa anche con questi piccoli gesti.
]]>