Nascono Le Nuvole

Prende forma da oggi questa nuova iniziativa di www.orvietonews.it: Le Nuvole, un aggregatore di libere espressioni.

Le motivazioni editoriali che ci hanno portato a ospitare sui nostri spazi una fetta dell’Orvieto pensante sono molto semplici e riconducibili alla natura stessa del web dei giorni nostri: l’interazione, la condivisione.
Alcuni colleghi chiamerebbero questa cosa Web 2.0.
Io penso che non sia un termine appropriato. Penso semplicemente che stiamo cercando di aprire una finestra per vedere un cielo di nuvole, reali, surreali, fantastiche, libere, fluttuanti, evanescenti, opprimenti, ironiche.

Non so, forse ho assemblato delle parole a caso che non hanno minimamente descritto l’essenza de “Le Nuvole”.

Pazienza, forse non c’è proprio niente da dire, ma solo da vedere…

Nei prossimi giorni aggiungeremo altri contenuti. Speriamo che gradirete questa iniziativa. 

Buona lettura  a tutti. ]]>

Pane e Politica, per capire la politica.

Per chi se lo fosse perso, non c’è quasi rimedio. Infatti, in attesa che la Rai al posto di duemila fiction investa quattro centesimi per permetterci almeno di rivedere sul web i programmi già mandati in onda, l’unica cosa che si può fare è leggersi il succo della trasmissione pubblicato in questa misera paginetta pubblicata sul sito della Rai.

Ma per i più pigri faccio un copia e incolla della parte più interessante del testo e lo pubblico qui sotto.

Credo che la visione di questo servizio del bravissimo Iacona sarebbe servito a molti per capire le dinamiche della politica italiana da cui quella locale difficilmente si discosta.

In questo post di Laura Monica Riccio si fa tante domande senza avere risposte. Credo che se avesse visto quel programma avrebbe potuto darsi qualche risposta in più. 

Purtroppo dovrete accontentarvi di questo testo, spero che in molti lo abbiate visto.

Pane e politica racconta la crisi di rappresentanza dei partiti tradizionali e il venire avanti dei cosiddetti partiti-persona, vere e proprie macchine elettorali incardinate tutte su persone che per la loro posizione al Comune, alla Provincia o alla Regione sono in grado di poter coltivare il proprio elettorato: proprietari dei pacchetti di voti, i partiti-persona sono in grado di giocarsi il loro capitale sociale in maniera autonoma sul mercato della politica, spostandosi al centro, a destra o a sinistra. Del resto la posta in gioco negli ultimi anni è diventata alta: dal Consiglio circoscrizionale, al Comune, alla Provincia, alla Regione un eletto percepisce un vero e proprio stipendio.
Per molti la politica è l’unico vero lavoro e quando arrivi alla Regione è pagato talmente bene da falsare la gara: oggi un consigliere regionale della Calabria arriva a pretendere fino a quindici volte di più di un operaio, un professore, un ricercatore.

Ma si mangia Pane e Politica non solo nelle assemblee elettive: Iacona ci fa vedere come a partire dalle società miste e dai consigli di amministrazione, la politica occupi tutti gli spazi possibili e immaginabili. E infine Iacona ci porterà dentro la coalizione di Prodi per cercare di capire come è stato possibile che proprio il centro sinistra desse vita al governo più “grosso” nella storia della nostra Repubblica, il governo dei 102 tra ministri, viceministri e sottosegretari e quali conseguenze sulla selezione della classe dirigente ha avuto l’ultima legge elettorale.
Siamo proprio sicuri che questo è il modo migliore di selezionare la classe dirigente di un Comune, di una Regione, di un Paese? ]]>

Cari colleghi, aboliamo l’apertura delle finestre!

E’ una tecnica tra l’altro vietata dalle norme internazionali del W3C se si rispetta la direttiva di tipo Strict (ma ancora consentita in quella di transizione).

In ogni caso, al di là dei divieti, l’apertura delle finestre deve essere utilizzata il meno possibile, e io suggerisco “abolita” proprio nel rispetto degli utenti del nostro sito web.

Per troppi anni la costruzione dei siti web è stata portata avanti nella più totale inesperienza di tutti (mia compresa ovviamente) e le uniche preoccupazioni dei webmaster erano la soddisfazione del cliente, ignorando completamente le esigenze del visitatore.

Il cliente vuole che l’utente non abbandoni mai il sito e quindi ecco i target _blank.

Ma questa procedura è irrispettosa del visitatore.

In primo luogo lo si ritiene incapace di aprirsi una nuova finestra se davvero lo vuole fare, senza obbligarlo, e comunque non si fa niente per educarlo al corretto utilizzo del browser.

In secondo luogo si dimostra una totale sfiducia nei propri contenuti e si cerca di legare il visitatore al proprio sito con stratagemmi tecnici anziché con la bontà di quello che si è pubblicato.

Per non parlare poi del disorientamento provocato in utenti meno esperti o a chi naviga con particolari dispositivi.

Ma non andiamo a cercare cose strane e poco usuali, che tra l’altro sarebbero anche molto più importanti di altre, ma restiamo nel mondo che tanto ci piace, quello di internet e dei telefonini.

Le varie società di telefonia mobile stanno martellandoci con le loro proposte di telefoni e contratti che prevedono la navigazione in internet anche col telefonino.

Avete mai provato a navigare con il telefonino sullo schermo da 3 pollici e visitare un sito che apre normalmente finestre popup e link con target _blank di ogni tipo?

Cari colleghi, fate solo questo semplice test, vi basterà per eliminare una volta per sempre l’idea che il target _blank sia un aiuto alla navigazione.

E soprattutto cercate di convincere i vostri clienti che i visitatori si inchiodano al sito con i contenuti e non con gli espedienti tecnici.

Per finire due note sulla disabilità: queste tecniche terribilmente scomode per gli utenti obbligati ad una navigazione assistita, sono purtroppo ampiamente utilizzate su siti di ogni genere, anche quelli che si rivolgono direttamente ai disabili.
Proprio ieri con un amico stavo vedendo un portaletto locale senza troppe pretese che si rivolge direttamente al mondo associativo del volontariato (quindi presumo anche ad associazioni di persone diversamente abili), che addirittura contiene circa 197 errori gravi di programmazione!

Non sono sufficienti quindi le regole del W3C e la Legge Stanca, siamo noi programmatori che dobbiamo farci un grande esame di coscienza e cominciare a fare qualcosa.

E anche qui sarebbe già tanto se facessimo almeno le piccole cose, per esempio eliminando i target _blank ]]>

E’ morto Massimo Bartoli

E’ morto l’altro ieri Massimo Bartoli, uno dei pionieri dell’informatica.

Questo post l’avrei voluto scrivere lo stesso. Tempo fa avevo deciso di dedicare un post a Massimo Bartoli.

Ho aspettato per farlo perché ho saputo del suo improvviso malore e mi avrebbe fatto piacere che lo leggesse. Purtroppo Massimo non ce l’ha fatta.

Qualche tempo fa avevo scritto che mi sarebbe piaciuto dedicare qualche post a persone che nell’ombra sono state davvero grandi, in contrapposizione a decine di altre figure che si aggirano nella nostra vita cercando di farci credere quello che non sono.

Nel 1978, quando avevo 12 anni e l’Italia aveva appena conosciuto la televisione a colori Massimo Bartoli ha iniziato a utilizzare la posta elettronica!

Questa riga può bastare per iniziare a capire chi è stato Massimo Bartoli.

Non ho mai avuto il piacere di lavorare insieme a lui né di conoscerlo personalmente, ma negli ultimi mesi per merito di una conoscenza comune ho potuto respirare un leggero soffio del suo sapere informatico e strategico.

Pochissime nozioni leggere e allo stesso tempo profonde e professionalmente impeccabili che mi hanno arricchito come la lettura di un intero testo.

Per saperne di più:

Questo è il suo sito web www.bartoli.com

Questo è il suo blog sul sito della Fondazione Bassetti: “Scienza e tecnologia per far pensare”. ]]>