Forse ci ripenso, posso essere maturo…

Breve post per segnalarvi che un amico (Gabriele) in riferimento al precedente post sui temi degli Esami di Maturità, mi ha mandato una mail con alcune delucidazioni su come si svolgono gli esami. Non posso fare copia e incolla integrale perché non è il caso (vero Gabry?) però ecco lo stralcio

Ad ogni traccia vengono aggiunti diversi documenti. In poche parole per il tema sull’Onu ti riempono di fogli con diversi pareri storici e riferimenti. Alla fine è come se ti danno cinque o sei comunicati stampa “Magari quelli di (…) lunghi una quaresima” dicendoti, con il titolo del tema, quali sono gli argomenti salienti da estrapolare.

Beh, a queste condizioni mi riammetto da solo e forse sarei un maturando decente.
Grazie Garby, mi sento meglio ;-)

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Fanum etrusco ad Orvieto? Per fortuna che esiste Google news!

E’ da tempo che ho l’impressione che i mezzi di informazione siano troppo omologati. Stesse notizie, stessi racconti. Pochissime eccezioni.

Già da tempo non seguo più i telegiornali, sono quasi un non senso. Sono in grado di darci come prima pagina la classica tragedia familiare con storie di disagio sociale.

Ma per fortuna che esiste Google News. Della stessa notizia hai decine di versioni diverse, catturate qua e là per il web dagli oltre 250 giornali online d’italia.

Prendete per esempio questa storia del presunto Fanum etrusco scoperto ad Orvieto. Se leggete i giornali di carta e moltissime testate online avrete la certezza del ritrovamento, senza se e senza ma. Ad Orvieto è stato ritrovato il Fanum Etrusco!

Poi per fortuna arriva Google News che raccoglie questa pagina di AdnKronos che mi fa capire che c’è qualcuno con una sufficiente autorevolezza che non è poi così sicuro che questo ritrovamento sia proprio quello che tutti descrivono: il Fanum.

Grazie Google News, l’equilibrio delle informazioni è stato ristabilito. Ma quanti lo sanno? E in quanti lo scriveranno?

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Dopo l’ascensore anche il parcheggione…

Come segnalavo qualche post fa, l’ascensore che scende al parcheggione di Foro Boario (o Ex Campo della Fiera, non ho mai capito come si chiama davvero) a mezzanotte in punto chiude.
Ieri sera non ce l’ho fatta a rientrare a mezzanotte ed ho sforato per 10 minuti, così ho dovuto fare il solito giro “non pedonale” per arrivare fino al pargheggio. Una volta arrivato, ho notato un ragazzo e una ragazza che…

si aggiravano sperduti di fronte alla macchinetta automatica per il pagamento del pedaggio.

Appena mi hanno visto mi hanno chiesto subito se, essendo del posto, avessi potuto aiutarli a risolvere il loro problema.

La cassa automatica si era inceppata e il loro biglietto era rimasto all’interno. Questo lo scenario:

  1. La postazione del sorvegliante chiusa (eh già, erano già le 00,20!!)
  2. Nessun numero da chiamare in caso di necessità
  3. Nessuna indicazione specifica nelle istruzioni su come fare in caso di blocco della macchinetta
  4. Solo un misero pulsante di aiuto senza un minimo di feedback (tipo: abbiamo memorizzato la chiamata, stiamo arrivando, qualcuno arriverà entro un ora…)
  5. Intorno solo un grande silenzio

Che cosa hanno fatto i due ragazzi di fuori (penso toscani)?

Per prima cosa hanno imprecato i gestori del parcheggio.
Poi hanno cercato un modo per uscire ugualmente.
Visto che non era il caso di sfondare la sbarra con la macchina, hanno deciso di avvicinarsi all’ingrasso a piedi, premere il pulsante per prelevare il biglietto come se stessero per entrare per far alzare la sbarra di ingresso e poi uscire dal parchegggio dall’entrata.

Non so cosa poi hanno fatto alla fine, in ogni caso so cosa abbiamo fatto noi orvietani: l’ennesima dimostrazione di inefficienza dei servizi.

E per favore, non la mettiamo sempre con la solita storia dei costi! Mettere un cartellino che spiega che quando il parcheggio è chiuso se si spingono i pulsanti di allerme arriva entro un certo tempo un vigilantes (credo che alla fine sia così), non costa niente, è solo attenzione verso gli utenti.

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Life Type e riscrittura degli URL (mod_rewrite)

questo post precedente. L’argomento è proprio questa piattaforma di blogging: Life Type, progetto open source che ho adattato alle mie esigenze. Il problema è legato proprio alla gestione della riscrittura degli URL.

In pratica con le tecniche di riscrittura degli URL si fa in modo che l’indirizzo visualizzato sia di tipo “più comprensibile”, anche per i motori di ricerca.

Per esempio questo post ha un indirizzo di tipo

 

http://(…)titolo del post
Invece di avere un indirizzo più incomprensibile tipo
http://(…)?user=3&cat=45&id=100
L’amica che postava sul precedente post sosteneva di avere dei problemi con queste tecniche. L’ho già invitata a spostarsi su questo nuovo post per continuare la discussione.

Comunque iniziamo a dire che nella configurazione di LifeType ci sono già una serie di possibilità di scrittura degli URL. In teoria quindi non ci sarebbe bisogno di scrivere alcun file .htaccess

Da questo punto di vista LifeType è ben progettato e non richiede molte modifiche. Aspettiamo ora i nuovi post della nostra amica per capirci qualcosa di più, perché evidentemente ha trovato problemi con tutte le possibilità offerte da LifeType.

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