impegnato a trasmettere a collaboratori e clienti uno dei concetti
fondamentali della vendita di pubblicità online: l’impression.
Qualche
volta ho raggiunto lo scopo, qualche volta (spesso) ho dovuto desistere
e abbiamo dovuto vendere la pubblicità con modalità temporali (per una
settimana, un mese, un anno, ecc), perché per qualcuno è difficile
comprendere il significato di impression.
Oggi poi mi sono imbattuto in un post di Cesare Lamanna e mi sono ricordato dell’argomento, anzi, ho dovuto constatare che stiamo vendendo la pubblicità in forme preistoriche.
di Cesare Lamanna – C’era una volta la
pagina. Era l’unità di misura base sul web. In effetti, in cosa
consisteva quella che tutti chiamiamo ‘navigazione’? Click su un link e
salto su una nuova pagina, click su un link e salto su una nuova
pagina…
Il web marketing si adeguò prontamente. L’appettibilità di un sito per
gli inserzionisti e il successo di una campagna sul web, si misuravano
in termini di page views, di impression, concetti legati a filo doppio
al paradigma della pagina.
Ed ora che succede nel web? Succede che ci sono nuove diavolerie che si
chiamano AJAX (ma che non sono un detersivo) che mandano decisamente in
archivio il concetto di pagina web perché ad ogni click non si accede
più ad una pagina nuova, ma solamente ad un pezzo di pagina.
Cosa dirò al mio cliente che mi chede quanti visitatori ho avuto e quante pagine sono state viste?
Come potrò spiegargli il significato di AJAX?
Insomma,
sono ancora fermo alla diffusione del concetto medioevale di
impression, mentre nel mondo avanzato si sta già progettando il viaggio
su marte!
Ma a parte gli scherzi, l’argomento è davvero
spinoso. Anche i guru del settore ne cominciano a discutere. Per chi ha
voglia di documentarsi vi segnalo questo link (in lingua inglese).